Segnali di vita
La campagna di comunicazione sociale “Segnali di vita”, avviata nel 2014, si è posta l'obiettivo di sensibilizzare tutti gli utenti della strada sull’osservanza delle regole, con particolare attenzione alla segnaletica stradale in generale e a quella riguardante l’utenza debole in particolare.
Naturale prosecuzione della campagna “A Ciascuno il Suo”, "Segnali di vita" pone al centro il concetto di responsabilità proposto a tutta l’utenza della strada: pedoni, ciclisti ma anche automobilisti. A tutti loro si è chiesto: “che il più forte si prenda cura del più debole!”.
“Segnali di Vita” ha cercato di dare un ulteriore contributo capace di andare oltre l’appello esortativo: l’obiettivo è riportare l’attenzione sulla “carta costituzionale” della mobilità: il codice della strada e il sistema della segnaletica. L’invito è a “fare squadra” cercando un punto comune e positivo a tutti gli utenti della strada. Questo punto in comune è la vita umana, supremo bene la cui tutela è nelle mani di tutti.
Il codice della strada è, per questa campagna, una sorta di linea di confine oltre la quale non indietreggiare. Dietro il rispetto di un segnale stradale ci può essere infatti la vita di una persona, magari di un nostro congiunto.
Non potendosi definire il codice della strada appassionante, è stato utilizzato come viatico comunicativo anche il Campionato Mondiale di Calcio (giugno-luglio 2014).
Riportare l’attenzione sui segnali stradali e sul loro rispetto vuol dire ripartire dal grado zero della convivenza in strada. Significa provare a rialfabetizzare gli utenti della strada affinché ritornino a percepirli alla stessa stregua di “farmaci salvavita”.
La campagna rientra nel piano delle attività previste dal Piano Nazionale della Sicurezza stradale.