Linee guida per il sistema regionale della ciclabilità
Definizioni, azioni, strumenti operativi
Le Linee Guida per il sistema regionale della ciclabilità, approvate con la delibera di Giunta regionale n. 691 del 6 maggio 2019, vogliono rappresentare uno strumento di conoscenza delle strategie e delle soluzioni più aggiornate e avanzate per lo sviluppo della ciclabilità sia in ambito urbano che extraurbano.
Le migliori esperienze europee vengono analizzate in termini di applicabilità al contesto e al quadro normativo italiano, fornendo sia una visione degli obiettivi a cui si vuole giungere sia una serie di strumenti operativi.
Il lavoro si sviluppa partendo da un’analisi dettagliata della normativa esistente e degli elementi innovativi introdotti a livello regionale dalla L.R. 10/2017 e dalla legge quadro n. 2/2018, per poi verificare il rapporto fra la pianificazione territoriale e gli strumenti di programmazione della mobilità.
Si affronta il tema della separazione o condivisione della ciclabilità all’interno dello spazio urbano, definendo il ruolo del Biciplan all’interno dei PUMS (Piani Urbani della Mobilità Sostenibile) e l’approccio più corretto in rapporto alla grandezza ed alla struttura dei differenti centri urbani.
Vista l’importanza di scegliere caso per caso gli interventi da attuare, in un’ottica di gradualità e di sperimentazione delle azioni, le linee guida forniscono una dettagliata casistica di esempi e di soluzioni proposte. In questo senso l’obiettivo è di superare gli standard “minimi” in termini di dimensioni e di efficacia che hanno spesso caratterizzato molte realizzazioni del recente passato, per puntare a interventi e strutture di qualità in grado di rispondere alle esigenze di utenti che stanno crescendo, magari lentamente in termini di numeri, ma rapidamente in termini di esigenze e differenziazione delle richieste.
Il riferimento è quindi una ciclabilità che deve crescere soprattutto in ambito urbano, con un’utenza che si muove anche su cargo bike e utilizzando bici a pedalata assistita o attraverso le diverse piattaforme di sharing, richiedendo pertanto alti livelli di flessibilità e adattabilità alla domanda.
La visione è di considerare lo spazio urbano nel suo complesso e nelle iterazioni che si creano fra i diversi attori, con uno sguardo privilegiato ai rappresentanti della mobilità attiva, quindi ciclisti ma anche pedoni.
Nel campo della mobilità extraurbana vengono presi in esame sia il tema degli spostamenti nei grandi agglomerati metropolitani con il tema della intermodalità e della integrazione col TPL, nonché gli interventi in ambito naturale ed in contesto ambientale sensibile quali i parchi, le area naturali e le fasce attorno ai corsi d’acqua.
Gli interventi proposti sono visti in termini di efficacia e di durabilità quindi una particolare attenzione viene dedicata alla manutenzione delle opere.
I temi tecnici affrontati vengono poi riassunti in schede di guida alla progettazione (Appendice A) che hanno lo scopo di fornire un quadro sintetico ma sufficientemente esaustivo, tema per tema. Ogni scheda è organizzata con una parte iconografica (vista 3D, sezioni e foto di esempi), seguita da una parte descrittiva (caratteristiche della infrastruttura, campi di applicazione, riferimenti normativi, pregi e difetti) e completata da indicazioni dimensionali e stime parametriche dei costi di realizzazione.
Nell’ultima parte del documento vengono descritte le azioni per incentivare le diverse forme della ciclabilità anche nel campo del cicloturismo ma soprattutto in tutte le forme urbane, soffermandosi sugli spostamenti casa-lavoro e casa scuola, sulle implicazioni economiche, e descrivendo tutti quei servizi che diventano necessari nell’uso quotidiano della bicicletta.
Ampio spazio viene poi dedicato a due aspetti particolarmente assenti nel panorama italiano. Da una parte il monitoraggio delle azioni con tutte le implicazioni relative al controllo dell’efficacia dell’intervento progettato e al raggiungimento o meno degli obiettivi preposti.
Altro aspetto affrontato è quello della comunicazione, fondamentale tassello, come dimostrano tutte le esperienze estere, per un intervento veramente efficace e condiviso.