Osservatorio per l'educazione alla sicurezza stradale

Fair Play

fair playUna campagna per promuovere una maggiore convivenza civile sulle strade fra le varie tipologie di utenti e per prevenire gli incidenti che spesso hanno come vittime i più deboli: bambini, anziani, disabili.

E' Fair Play, il progetto dell'Osservatorio per l'educazione alla sicurezza stradale che, ponendosi "zero morti sulla strada" come obiettivo finale, ha puntato a sottoscrivere un patto fra coloro che condividono la strada e a superare incomprensioni e criticità che possono sfociare negli incidenti.

Ad essere valorizzati devono essere, infatti, i comportamenti volti alla sicurezza più che alla velocità, uscendo da una visione egocentrica a favore di un atteggiamento empatico.

L'appello dell'Osservatorio è stato accolto da rappresentanti di tutti gli utenti della strada; al relativo tavolo, attivato nel maggio 2017, hanno partecipato 24 soggetti. Per i ciclisti, Consulta della bicicletta, Federciclismo, Fiab e Salvaiciclisti. Per i motociclisti, la Federazione italiana motociclisti. Per gli automobilisti, l'Aci. Per i taxisti, CAT e Cotabo. Per il trasporto pubblico locale, Tper e rappresentanti sindacali degli autisti Tper. Per le istituzioni, il Comune di Bologna (Disability manager e ispettore della Polizia municipale), la Curia e l'Università di Bologna. Per le associazioni, Uisp e Legambiente.

Una campagna di sensibilizzazione ha diffuso il messaggio di Fair Play con eventi che hanno animato le piazze di tutti i capoluoghi della Regione, da Piacenza a Rimini, e con la distribuzione di materiale informativo, oltre agli 11 spot trasmessi dalle tv locali.

Un evento a Bologna, il 19 dicembre 2019, ha chiuso il ciclo di incontri con l’obiettivo di condividere quanto emerso dai tavoli locali e sottoscrivere a livello regionale un patto di convivenza civile fra coloro che condividono la strada. E' stato ribadito che per ridurre le tragedie stradali non servono solo conoscenza e rispetto del codice della strada ma è soprattutto necessaria una riflessione su un senso civico diffuso che possa portare a considerare la strada come spazio condiviso e non di scontro o sfida, con rispetto per tutti i cittadini che la utilizzano e con attenzione ai più fragili.

Hanno aperto i lavori Mauro Sorbi, presidente dell’Osservatorio per l’Educazione alla Sicurezza Stradale della Regione Emilia-Romagna, l’ing. Marco Pollastri del centro Antartide e il dott. Valter Giovannini, Sostituto Procuratore Generale della Corte d’Appello di Bologna i cui interventi sono stati seguiti poi dagli approfondimenti di esperti come il dott. Pierluigi Cordellieri dell’Università La Sapienza di Roma che ha introdotto il tema della percezione del rischio ed ha invitato i presenti a sottoporsi al “Vienna Test” guidato da due suoi collaboratori, il tutto alla presenza del rappresentante del Prefetto di Bologna, Dott.ssa Serena Botta.

Mauro Sorbi ha sottolineato che "la presenza di troppi comportamenti errati, causa di incidentalità, è testata dal numero dei punti decurtati dalle forze dell'ordine in Emilia-Romagna nel 2018: circa 6.000 a seguito di violazioni che denotano una distrazione durante la guida, ad esempio l’obbligo di precedenza ai pedoni, l’aver bruciato il rosso ai semafori, distrazioni che portano ad un nervosismo denominato anche road rage (rabbia stradale). Dai monitoraggi effettuati in collaborazione con le Forze dell’ordine, risulta che il 70% degli utenti della strada non usa più gli indicatori di direzione.

Come non parlare del fatto che appena si accende il verde, se non si è lesti nella partenza, l’automobilista che è dietro, inizia a suonare il clacson. Come assistere, e ne siamo stati testimoni, che per la conquista di un parcheggio si arriva persino alle mani passando per uno scambio di epiteti offensivi. Allora non ci si dimentica non solo delle norme del Codice della Strada ma anche di un minimo di educazione civica, considerando come ostacoli da superare ciò che impedisce di arrivare all’obiettivo o alla destinazione.”

Momento centrale della mattinata è stato il vero e proprio confronto in tavoli tematici fra i partecipanti all’evento, rappresentanti dei diversi territori e di diverse modalità di utilizzo delle strade (dagli automobilisti ai ciclisti, dai pedoni ai tassisti), che ha voluto raccogliere, a partire dalla sintesi di quanto raccolto negli incontri svolti nelle diverse città, spunti e suggerimenti per una progettualità futura.

Durante i lavori i partecipanti hanno anche avuto la possibilità di sperimentare il più utilizzato a livello mondiale per la diagnostica psicologica Vienna Test sulla percezione del rischio con la supervisione degli esperti dell’Università la Sapienza. Guarda alcune foto del convegno>>

 

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ultima modifica 2020-07-10T12:58:23+02:00
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