Città metropolitana di Bologna, adottato il Piano urbano della mobilità sostenibile

Definisce progetti e priorità dei prossimi anni

Una Bologna metropolitana che nel 2030 sia accessibile, sostenibile e competitiva. Una città metropolitana nella quale – ribaltando le proporzioni attuali - la mobilità sostenibile (piedi, bici, trasporto pubblico) arrivi al 60% (il 70% nella città capoluogo). Una Bologna centro universitario, economico, turistico e culturale, che sia una delle aree più accessibili del Paese collegando il nuovo sistema di mobilità e tutti i nodi di accesso (stazione AV, aeroporto, caselli autostradali) con l’intera area metropolitana.

E' questo lo scenario definito dal Piano della mobilità sostenibile (Pums) approvato il 27 novembre 2018, frutto anche di un processo di partecipazione con cittadini, Comuni, Quartieri, Unioni di Comuni e stakeholder e guidato da un Comitato scientifico.

L’obiettivo del Piano (360 pagine di relazione, 260 di quadro conoscitivo e 20 allegati) è arrivare al 2030 ad una riduzione del 40% delle emissioni di gas serra da traffico: questo significa che 440.000 spostamenti in auto (su un totale di 2,7 milioni di spostamenti che ogni giorno avvengono nell’area metropolitana) dovranno essere effettuati su mezzi sostenibili, in particolare trasporto pubblico (+19%) e bici (+14%).

Un pilastro del Pums è la nascita del trasporto pubblico metropolitano, i cui punti cardine sono:

  • biglietto unico metropolitano / Integrazione tariffaria multimodale estesa a tutta la rete;
  • potenziamento del Servizio Ferroviario Metropolitano (SFM) con treni ogni 15 minuti in ore di punta e linee passanti (sulla S1: Porretta-Bologna-San Benedetto Val di Sambro – S2: Vignola-Bologna-Portomaggiore e S4: Ferrara-Bologna-Imola);
  • potenziamento della rete portante urbana di Bologna, anche con l’introduzione del tram a partire dalla linea rossa (Borgo Panigale-Caab);
  • metrobus: potenziamento della rete portante metropolitana con l’individuazione di linee bus prioritarie caratterizzate da sistemi di velocizzazione del servizio (Bus Rapid Transit - BRT);
  • rete bus extraurbana: potenziamento della rete metropolitana per i collegamenti intercomunali;
  • creazione di 30 Centri di mobilità, punti principali di interscambio tra modalità di trasporto e creazione del nuovo “Terminal area Fiera” nel quale confluiranno le linee nazionali (Flixbus ecc.) per non congestionare l’area centrale della città. Nel terminal ci sarà interscambio anche tra tram, autostrada (uscita fiera) e grande parcheggio Michelino divenendo così il più importante punto di interscambio dell’Emilia-Romagna.

Attualmente il 16% degli spostamenti effettuati in auto è inferiore al chilometro e il 33% è tra 1 e 5 km; ciò significa che questi spostamenti potrebbero essere compiuti a piedi o in bici se si garantissero a pedoni e ciclisti più spazi, sicuri e continui.

Per questo il Pums prevede un biciplan metropolitano con 700 chilometri di nuove piste e una rete che consenta percorsi continui per la mobilità quotidiana oltre a un’importante rete cicloturistica.

Per favorire la mobilità pedonale si vuole poi riorganizzare lo spazio stradale per migliorare la sicurezza, tutelare l’utenza scolastica, istituire nuovi ambiti a fruizione pedonale privilegiata e nuove pedonalizzazioni.  

Nei diversi capitoli del Pums molte sono le strategie per arrivare a una mobilità sostenibile in uno spazio non più conteso ma condiviso. Già attive, e da estendere nei prossimi anni ai Comuni metropolitani, sono le forme di bike e car sharing. La diminuzione dell’auto privata a vantaggio di modalità sostenibili passerà anche da meccanismi premianti, come il “bonus mobilità sostenibile” ai cittadini virtuosi e che rinunciano all’auto.

Lo stop ai mezzi privati più inquinanti, già previsto dal Pair regionale, avverrà nei prossimi anni anche con l’ausilio delle nuove tecnologie. Nascerà un’Area Verde nel Comune di Bologna, con una prima attuazione in via sperimentale di regole di limitazione degli accessi alle auto sull’intero territorio del centro abitato. Per la ZTL Centro Storico di Bologna, si prevede la progressiva inibizione a tutti i veicoli non rispondenti alle norme PAIR negando il rilascio del contrassegno ai veicoli non ambientalmente sostenibili.

Inoltre le flotte di bus, taxi, mezzi degli enti pubblici dovranno terminare la transizione verso l’elettrico: per questo dal 2020 i nuovi bus urbani saranno solo elettrici.

Infine si prevede lo stop alla costruzione di nuove strade metropolitane se non già inserite negli strumenti di pianificazione vigenti e la riqualificazione di quelle esistenti.

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ultima modifica 2018-11-28T09:40:32+02:00
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