Traffico ferroviario delle merci e nodi logistici
La rete ferroviaria della regione Emilia-Romagna utilizzata dal traffico merci è di circa 1.400 km, di cui più di 350 di competenza regionale.
In seguito all'Accordo di programma tra Gruppo FS e Regione Emilia-Romagna, siglato nel 2009 a conclusione del Tavolo che ha coinvolto gli enti locali e gli operatori interessati e al processo di razionalizzazione e concentrazione dei servizi merci attivato da RFI, la Regione ha individuato nel proprio territorio 9 impianti su rete RFI, oltre ai principali raccordi operativi privati già attivi.
Nodi logistici e impianti ferroviari regionali
Scali principali |
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1 |
Piacenza |
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2 |
Interporto di Parma CEPIM |
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3 |
Marzaglia |
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4 |
Interporto di Bologna |
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5 |
Villa Selva |
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6 |
Ravenna |
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7 |
Bologna S.Donato (utilizzato solo per smistamento carri) |
Altri scali |
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8 |
Faenza |
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9 |
Lugo |
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A questi si aggiungono altri raccordi minori per impianti o industrie già esistenti |
Agli impianti merci RFI si aggiungono quelli dell’infrastruttura ferroviaria regionale gestita da FER, in cui l’impianto principale è Dinazzano.
Gli impianti ferroviari merci regionali dovrebbero raggiungere, a completamento di tutte le opere previste, la capacità complessiva di circa 28 / 30 milioni di tonnellate all'anno.
Le tratte Ferrara – Bologna – Ravenna, l’Interporto di Bologna e il Porto di Ravenna sono inserite nel “core network” delle Reti TEN-T all’interno del Corridoio Adriatico-Baltico e del Corridoio Mediterraneo, mentre la Verona – Bologna – Rimini è inserita nel Corridoio Scandinavo-Mediterraneo.
La Regione Emilia-Romagna sta lavorando per creare una sinergia tra i principali nodi regionali, per aumentare la competitività e diminuire il conflitto. Al centro di questa azione è il "cluster intermodale regionale Eric".
Approfondimenti
- Interventi per il trasporto ferroviario e fluviomarittimo delle merci
- Grafico: flussi ferroviari in Emilia-Romagna
(2002-2019; milioni di tonnellate)